Lavanda di Maremma

Avevo visto diversi anni fa, un servizio alla TV in cui si parlava di una piccola realtà a Gavorrano, un’azienda che produce Lavanda e cosmetici Biologici il cui ingrediente principale è il profumato fiore.

Mi ero ripromessa di andarci, perché mi piace supportare le piccole aziende del territorio, che mettono al primo posto l’artigianalità e la passione.

In Agosto, ho passato le mie vacanze in Maremma, con la precisione nell’entroterra Gavorranese, ed ho deciso di fare una visita a “Lavanda di Maremma”.

Purtroppo, andando in pieno Agosto, non ho potuto ammirare le coltivazioni della pianta fiorite, ma ho visto un distillatore in funzione!!!! Da cui i proprietari estraggono il prezioso olio essenziale e l’idrolato con cui preparano i loro prodotti.

All’interno dell’azienda, si trova un piccolo punto vendita, in cui è possibile acquistare i vari prodotti realizzati utilizzando materie prime naturali e i sacchettini profumati per la biancheria.

Ho approfittato per acquistare diversi regalini per le mie amiche, in più un paio di cose per me, sono stata invogliata dagli inci molto semplici e “puliti” e dai prezzi contenuti. Inutile dire che sono molto curiosa di provare ciò che ho riportato a casa.

I miei acquisti sono: un idrolato di lavanda, da utilizzare come tonico o come acqua rinfrescante ed una crema multifunzione all’olio di Argan e lavanda, che ho intenzione di utilizzare in inverno quando il freddo non da tregua alla mia povera pelle.

Se vi ho incuriositi, vi consiglio di dare uno sguardo al sito http://www.lavandadimaremma.it , su cui è attivo uno shop on line.

P.s. alla proprietaria non ho detto che ho un profilo instagram e un blog, quindi non pensate che ho ricevuto prodotti in omaggio per far loro pubblicità.

Minimalismo, il mio approccio.

Sempre più siti internet, blog, libri e riviste stanno trattando del minimalismo, personalmente, non starò a raccontare storia ed evoluzione, non ho la competenza e mi sembra abbastanza inutile fare un riassunto da un articolo di Wikipedia.

Parlando con Rossana, abbiamo scoperto che eravamo entrambe intenzionate a scrivere un articolo sul blog che parlasse del minimalismo secondo noi, ed abbiamo pensato di pubblicarlo in contemporanea, vi lascio il link al suo blog qui https://ilblogdiclaramargaret.wordpress.com

Vi voglio raccontare come mi sto approcciando a questa corrente.

Per chi mi segue da un po, sa che questo blog è nato per raccontare il mio percorso di ridimensionamento scorte e un po anche il mio percorso di crescita personale. Potrei affermare che un piccolo merito in tutto questo è da attribuire al libro “Il magico potere del riordino” di Mary Kondo.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, è un libro che da degli ottimi consigli per poter organizzare i propri spazi, armadi e casa, seguendo poche semplici regole… Ovvero, liberarsi del superfluo e tenere solamente cose utili e che ci trasmettono gioia.

Personalmente, non ho applicato i vari consigli alla lettera, in quanto reputo che gli orientali siano più portati all’essere minimali un po per cultura, un po per esigenze abitative, generalmente vivono in case molto piccole per cui la gestione degli oggetti nel quotidiano diventa essenziale. Per noi occidentali la questione dello spazio abitativo tranne in pochi casi è diversa rispetto ai giapponesi, e quindi è anche più semplice ritrovarsi ad accumulare e ad avere più cose del necessario.

Dopo questo preambolo, che ho reputato necessario, vi racconto il mio rapporto con il minimalismo ed il non minimalismo. In tutta sincerità sono sempre stata una accumulatrice, giochi in tenera età, prodotti di cancelleria da studente, accessori per i vari hobby, e crescendo abbigliamento e accessori vari, oltre che a prodotti beauty e make-up.

Adesso, non pensate che leggendo il libro magicamente si passi da una situazione da “sepolti in casa” alla casa minimalista delle riviste di arredamento. Almeno per me, ho trovato il mio equilibrio liberandomi di diverse cose, e liberando le superfici dei mobili perché i ripiani sgombri mi fanno stare bene. In più mi sto accorgendo che man mano sto togliendo sempre più cose, raramente buttandole, ma conservandole se le reputo utili per un futuro, oppure donandole ai mercatini di beneficenza oppure alla parrocchia dove spero che qualcuno le apprezzi e utilizzi.

Essendo questo un blog beauty, vorrei portare qualche esempio pratico di ciò che sta avvenendo ai vari prodotti. Mi direte, vabbè sei in smaltimento, stai facendo un periodo no buy è logico che i prodotti di scorta stanno diminuendo, direi che è giusto fino ad un certo punto… vorrei fare l’esempio del vano dell’armadio in bagno in cui tengo la cestina del make-up giornaliero.

La foto qui sopra, risale a metà settembre dello scorso anno. Oltre alla cestina che mi accompagna fedelmente da anni con all’interno tutto il make-up, era presente nello scaffale una selezione di palette che raramente venivano usate e in un altra cesta assieme ad alcuni prodotti per la cura della persona giornaliera avevo sistemato 3 tazze con all’interno rispettivamente pennelli viso, occhi e matite.

Si può vedere con la foto qui sotto, come sia cambiata la situazione, ho tolto tutte le palette, perché effettivamente utilizzandole di rado posso andare a prenderle in un posto dove sono meglio conservate, nella cesta bianca, i pennelli sono spariti quasi tutti, tranne quelli che uso quotidianamente, così le matite e molti altri oggetti e prodotti.

Quale è stata la conseguenza di questo atteggiamento che io reputo “minimalista”?

Sicuramente avere meno cose porta ad avere più ordine, scegliere e prendere con più velocità quello che serve e rimetterlo a posto altrettanto velocemente.

Ho buttato via pochissimo, ho solo trovato un posto più idoneo alle cose che utilizzo di meno.

Di questi esempi potrei continuare a farne diversi, sia per abbigliamento che per libri, ma vi posso dire che il mio atteggiamento minimalista si traduce nel trovare posti più giusti per i prodotti che uso di meno, e se mi è possibile conservare per categoria e con logica, in modo che al bisogno posso trovare con rapidità e senza perdite di tempo ciò che mi occorre e rimetterlo a posto con altrettanta rapidità. Assicuro che questo si ripercuote anche quando si devono fare le pulizie, si risparmia molto tempo, che poi si può impiegare per fare attività molto più piacevoli.

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Alla prossima!

Un anno di #20eurochallenge

Un anno fa iniziava per me questa avventura. E’ già passato un anno, da quando ho scoperto il progetto ideato da Rossana che mi ha aiutata a dare un senso ai prodotti che ho in scorta, a non acquistare più del necessario (quando è possibile) e non meno importante, mi ha regalato nuove amiche.

Assieme alla pubblicazione del mio inventario dei prodotti beauty che sto pubblicando in questi giorni sul mio profilo instagram, vorrei fare un bilancio in merito al mio anno da smaltitrice. Se ero partita con un progetto in solitaria che aveva più falle che altro, mi sono resa conto che a condividere scorte e “deliri cosmetici” con altre ragazze con la stessa passione e con gli stessi problemi di accumulo, sono riuscita a lavorare molto meglio sia sull’utilizzo consapevole dei miei prodotti, sia sulla gestione degli acquisti e ultimo ma non meno importante sul lato psicologico.

Partivo da una situazione piuttosto imbarazzante di prodotti accumulati, e una malgestione di acquisti che nonostante l’impegno che mettevo non riuscivo a focalizzare. Adesso la situazione è decisamente migliorata, ma se devo essere sincera, la riabilitazione deve durare ancora un po. Purtroppo mi rendo conto che è facile abbassare la guardia, e ricascare in accumuli di prodotti in poco tempo.

In merito, vorrei fare un esempio, il tonico viso, è una delle categorie in cui le mie scorte non sono mai state eccessive, infatti da quando lo ho inserito nella mia skinare (momento confessione, non è da molto che lo utilizzo) sono riuscita a terminare ciò che avevo accumulato come omaggi e un paio acquisti. Lo scorso anno a Novembre, assieme ad una box, ho preso l’idrolato di camomilla, che è ottimo da usare come tonico o per sciogliere le maschere in polvere, che ho aperto da pochi giorni. Nonostante avessi questi 100 ml di prodotto ancora intatti da usare, in un ordine che ho fatto questa estate su uno shop on line, ho acquistato 2 tipi diversi di tonico (ne volevo prendere uno, ma poi ho sbagliato a fare l’ordine), e successivamente, durante una visita ad una azienda biologica in cui producono prodotti a base di lavanda, ho acquistato una bottiglia di idrolato di lavanda che ha la funzione di tonico.

Quindi, mi sono ritrovata nuovamente con 4 flaconi in scorta.. Questo, mi deve servire di lezione, devo imparare a visualizzare ciò che ho e evitare acquisti inutili. Anche se in questo caso tutta questa tragedia non è, visto che è un prodotto che uso quotidianamente e che utilizzerò in non troppo tempo.

Ultima cosa, ma non meno importante, che il progetto ideato da Rossana mi ha portato, è stata la nascita di nove amicizie, con diverse ragazze ho legato particolarmente, tanto che con alcune mi sono incontrata, visto che vivono non troppo lontane da me, con altre speriamo di organizzare per il prossimo anno. Per me sarebbe un bel sogno che si avvera, visto che ci sentiamo quotidianamente da oltre un anno!!!

Pao e scadenza dei prodotti beauty.

Molte di voi sapranno già cosa è il Pao. Sui cosmetici esiste per legge un simboletto di un barattolino aperto con segnato all’interno un numero, 3 6 12 18 etc..

Cosa è e come si legge?

E’ un simbolo internazionale, che significa letteralmente “period after opening” ovvero “periodo dopo l’apertura” e significa il periodo in cui è garantita la conservazione di un prodotto dalla prima volta in cui l’ossigeno entra a contatto con la formula. Quindi, è molto importante, che chi accumula molti prodotti non faccia la “sniffatrice seriale”, ovvero aprire tutti i prodotti per annusare le profumazioni.

Personalmente, tratto i miei cosmetici con molta cura, sto molto attenta al luogo di conservazione, ovvero scelgo per i più delicati un posto al buio e lontano da sbalzi termici, e comunque ho adottato il sistema di aprirne non più di uno per volta, se possibile!

Ho notato che con un uso costante (parlo di skincare) si riesce a terminare abbondantemente entro il tempo segnalato. Ma se succede che si sfora, sinceramente capita anche a me, ho adottato questo sistema:

  1. profumazione, che deve rimanere inalterata
  2. consistenza, le emulsioni non si devono separare o un prodotto non deve diventare troppo liquido ne solidificarsi
  3. colore, non deve cambiare

Se questi 3 fattori sono invariati rispetto all’immediato post apertura, uso altrimenti cestino senza pietà.

Per quanto riguarda il make-up, confido nei potentissimi conservanti e antiossidanti, che mi consentano di usare il più a lungo possibile ciò che è in mio possesso.

Per quanto riguarda la Scadenza, invece è proprio come quella di un prodotto alimentare, ovvero: consumare preferibilmente entro il: 9/99/9999, in questo caso basta utilizzare entro la data.

Ho notato che in alcuni cosmetici, sono presenti entrambi i simboli, sia data di scadenza, sia pao, che generalmente è molto breve. Perché? Il motivo è semplice, all’interno del prodotto sono presenti pochi conservanti e pochi antiossidanti (per la formula) e ciò significa che il cosmetico si deteriora più facilmente. In questo caso, è molto importante, quindi utilizzare velocemente e non tenere troppi prodotti in scorta.

Spero di aver tolto qulche dubbio, e di avervi dato uno stimolo per il non più di uno (o due) prodotti aperti per volta.

Campioncini croce e delizia di ogni beautyaddict

Quante volte ci lamentiamo che le varie profumerie o shop on line non elargiscono abbastanza campioncini?

Ma effettivamente, sono così pochi? Li utilizziamo? Oppure li lasciamo inutilizzati tra i vari prodotti di scorta?

La mia esperienza è questa, prima di iniziare il mio progetto smaltimento, li conservavo tutti in una scatola, in attesa di preparare il beauty per un week-end fuori casa o per un viaggio. Ma poi quando arrivavo al fatidico momento, preferivo acquistare le varie minisize. La scorta rimaneva quindi inalterata.

A volte mi piaceva prendere quella scatola, con tutte quelle bustine colorate e quei piccoli tubetti e guardarli, in sincerità non mi sembravano neppure tanti, così piccini non si ha la percezione di quanto possano essere quei prodotti, infatti spesso, li prendevo e li rimettevo via.

Quando ho intrapreso il processo di ridimensionare le mie scorte, ho deciso che una volta terminata la full size di un prodotto che era in uso al momento, avrei usato i vari campioncini!

Mi sono organizzata così, ho preso diversi elastici e nastri ed ho suddiviso le varie categorie, letteralmente legando assieme le varie bustine. Per alcuni tipi, come le creme viso, non era sufficiente il nastro o l’elastico, ma ho preso una scatolina ed ho messo tutto li dentro.

Se per alcuni tipi di prodotto ho fatto piuttosto velocemente, bagnoschiuma e creme corpo, per altre sto ancora lottando, già dallo scorso anno!

Vi voglio parlare di numeri, campioncino piu campioncino meno, partivo da circa 335 pezzi totali che in poco più di un anno sono calati a 90, ovviamente qualcosa è rientrato con i (pochi) acquisti che ho fatto, ma posso ritenermi soddisfatta del cambiamento! In questi numeri, non considero le fialette di profumo, che per me sono tra le cose più odiose da utilizzare, tanto che ne ho regalati tantissimi alle mie amiche, tenendone poche che però non riesco ad utilizzare.

La categoria che non mi abbandona è quella delle creme viso, in questo caso partivo da circa 90 sample e in un anno sono calata a 26. Sono processi molto lunghi in cui serve costanza e impegno per utilizzare questa “valanga” di roba, personalmente mi sono presa anche dei periodi di “pausa” con delle minisize di idratante viso (ovviamente anche questa prese dalla scorta), perché sinceramente cambiare bustina ogni 3 o 4 giorni alla lunga stanca.

Avendo iniziato ad ordinare ed utilizzare alcuni prodotti Bio, mi sono cominciati ad entrare alcuni campioncini di questa branca cosmetica, ho pensato di utilizzarli solo quando avessi terminato i prodotti di cosmesi tradizionale.